La fotografia che rappresenta il paesaggio mi ha sempre affascinato, soprattutto le situazioni in cui era possibile vedere la vicina Italia dalla nostra costa Croata, isole e montagne magari lontane, ma cosi’ vicine da catturare con un obbiettivo nelle mie mani i splendidi momenti che arrivano dritto al cuore.
Distanze superiori a 200 e soprattutto a 300 chilometri di solito non sono visibili dalla nostra costa Croata, ma se le condizioni atmosferiche ci danno una mano e sono favorevoli, le scene possono essere spettacolari e affascinanti nel suo essere anche attraverso un occhio dalla macchina fotografica.
Dalle nostre isole croate si vede anche la montagna della Majella, alta 2795 metri. Così, a Šolta (isola Croata vicino Spalato) c'è persino un detto: "Majella giurò a Mosor che gli avrebbe cucito una camicia", cioè se gli isolani vedessero la neve venire dal mare, sarebbe segno che presto potrebbe nevicare anche qui.
*Mosor e’ la montagna sopra la città di Spalato
Ma c'è una parte d'Italia che non è montagna, e si vede dalle isole o dalle montagne costiere Croate.
KAKAV PRIZOR! Ovako izgleda snježno Biokovo snimljeno iz Italije
È la penisola del Gargano, una parte della terraferma italiana che si espande nel mare Adriatico. Dal Gargano sono state scattate bellissime foto delle isole e delle montagne dalmate, e lo scorso gennaio abbiamo pubblicato una foto scattata dal fotografo italiano Pasquale D'Apolito dal paese di Vico del Gargano.
Ho scattato la foto il 7 gennaio alle 8:10. Ho avuto l'opportunità d'immortalare quel momento di bellezza grazie al mio amico Matteo Cannarozza de Grazia, che mi ha informato che in Croazia si potevano vedere cime innevate.
"Se ti sbrighi riuscirai a filmare la Croazia, ma non so per quanto tempo, sbrigati, la scena potrebbe scomparire ogni secondo!" - Egli ha detto.
Mi sono affrettato ad alzarmi dal letto, ho indossato i primi vestiti che avevo con me e mi sono affrettato a registrare la scena. Ero lì in dieci minuti. Credetemi, guardare Biokovo così chiaramente dall'alto del paese di Vico del Gargano è stato miracoloso e meraviglioso allo stesso momento.
Ho scattato una ventina di foto. Ne ho elaborata una sola, senza scegliere la migliore, e ho cercato quelle montagne su Google Maps. Dopo aver studiato per diverse ore le mappe e le condizioni meteorologiche, ero sicuro di aver fotografato il Biokovo, una montagna a me sconosciuta prima - ci ha raccontato l'anno scorso Pasquale, che da allora si è innamorato della nostra montagna costiera più alta e l'ha visitata per la prima volta lo scorso autunno.
La pubblicazione di questo articolo ha portato a un'amicizia virtuale tra me e Pasquale, e la settimana scorsa ho finalmente deciso di visitare il Gargano. Il mio obiettivo non era solo di conoscere le bellezze di questa penisola adriatica, ma anche provare a fotografare io stesso la Croazia dall'Italia. Tre giorni di permanenza mi sono bastati per confermare i miei "sospetti" che il Gargano sia una delle zone più belle d'Italia, e che per molti versi assomiglia alla Dalmazia.
Città dell'amore
Sono arrivato al Gargano in macchina dal Molise, sull'autostrada che segue la costa occidentale dell'Adriatico. Proprio all'inizio del Gargano si trovano due bellissimi laghi: Lago Lesina e Lago Varano.
Il lago è separato dal mare solo da pochi metri dalla terra. I laghi sono protetti e i pesci più comuni in essi sono triglie e anguille. Come mi hanno detto i padroni di casa, i laghi sono anche famosi per gli allevamenti di molluschi.
Come nel resto della penisola, il numero di abitanti raddoppia in estate a causa del turismo, quindi l'inverno è molto più calmo.
Proseguo e raggiungo la mia destinazione. Il bellissimo paese di Vico del Gargano, che si trova su una collina sul lato occidentale della penisola, e dista circa 4 chilometri dal mare. Conta circa 7.700 abitanti, la chiamano anche la Città dell'Amore, il che non sorprende visto che il suo patrono celeste è S. Valentino. Questo paese e comune della provincia di Foggia in Puglia fa parte del Parco Nazionale del Gargano. Confina con i comuni di Carpino, Ischitella, Monte Sant'Angelo, Peschici, Rodi Garganico e Vieste.
Ho soggiornato all'hotel Maremonte, che offre una vista mozzafiato su parte di questa vibrante città, ma anche sul mare Adriatico. Dopo un po' di riposo, il mio ospite Pasquale mi ha portato a fare una passeggiata nel centro storico.
Mentre Spalato ha il suo vicolo "Fammi passare", Vico ha un vicolo dell'amore molto stretto, e proprio accanto c'è un posto per i baci che volete dare ai vostri amori.
Proprio come a Spalato, il centro storico è sempre più subordinato al turismo. Ci sono molti appartamenti, ma la maggior parte di essi non è contrassegnata. Le “scure” sono di diversi colori: dal blu al marrone al verde. Diverse torri sono state conservate fino a oggi e in cima c'è una chiesa.
Alla fine della giornata, ho visitato il Museo Etnografico, dove vengo a conoscere la ricca storia di questa regione che risale alla preistoria, e incontro anche il dipendente del museo, storico e sociologo Francesco Pupillo. La conversazione con lui è stata molto interessante, poiché era molto interessato alla Dalmazia e alla Croazia, ma anche ai croati di Molise, che avevo visitato in precedenza.
Indizi in parole
Abbiamo comunicato in inglese e mi ha chiesto come si dice "lucertola" e "fiume" in croato. Gli ho detto "gušter" e "rijeka". Mi disse poi che tra loro si usavano parole simili, e che il torrente che passava da Vico si chiamava "reko", che, secondo l'interpretazione di Fracesco, viene dalla parola croata rijeka. Oggi il torrente - canale e la strada che lo percorre si chiamano “Valle del Greco”.
Francesco ritiene che gli italiani abbiano aggiunto di propria iniziativa la lettera "g" per facilitare la pronuncia della parola di origine slava. In definitiva, il mio interlocutore ritiene che gli inizi di Vico del Gargano siano collegati con i Croati giunti nel Medioevo dalla sponda orientale dell'Adriatico. È arrivato a tale ipotesi, come mi ha detto, durante la sua ricerca personale di documenti storici. Questo è certamente un dettaglio a cui gli storici croati dovrebbero prestare molta attenzione.
Dopo una ottima nottata di sonno profondo, svegliandomi, la prima cosa che ho visto dalla finestra è stato il mare Adriatico. Ho notato che una delle nostre isole era visibile all'orizzonte, e appena Pasquale mi ha chiamato, mi ha detto che era ben visibile: la Croazia!
Presi subito l'attrezzatura fotografica e partii con lui verso una posizione elevata della città da dove si vede gran parte dell'orizzonte verso la nostra costa Croata. E poi una grande sorpresa: il Palagruža (Pelagosa) si vede nel palmo della tua mano! Nelle foto si vede bene il faro, e non ho resistito a chiamare subito il guardiano del faro Ivo Šain per dirgli che lo stavo "salutando" dal Gargano e gli ho mandato una foto. Mi ha promesso di filmare il Gargano da Palagruža, e fino ad allora mi ha inviato il tramonto che aveva immortalato dal faro la sera prima.
Oltre alla nostra isola più importante croata, si può vedere anche Svetac, Hvar, Korčula, Pelješac e Biokovo che si innalzano sopra tutte le isole. Ma la visibilità non era così buona da poter vedere chiaramente Biokovo. Proprio a causa della fitta foschia, ho dovuto aumentare notevolmente i contrasti nelle foto in modo che alcune isole e montagne potessero essere viste del tutto. Ma non c'è stata fine alla mia felicità quando ho sperimentato questo, che dopo tante foto dell'Italia e delle nostre montagne, posso finalmente fotografare la nostra bellissima Dalmazia dall'Italia stessa.
Dopo aver raggiunto l'obiettivo, Pasquale ha suggerito di andare a vedere un'altra città affascinante - Monte Sant'Angelo. Il sentiero si snoda lungo una strada tortuosa attraverso la meravigliosa Foresta Umbra, che dal 2017 è sotto tutela dell'UNESO. È elencata tra le 10 foreste più belle del mondo e quando ci entri ti viene subito chiaro perché.
A metà giornata arriviamo a Monte, un paesino che mi è entrato subito al cuore. La cosa più vicina a cui potrei paragonarla nel nostro paese è Klis, perché è interamente sulla cima, ma è molto più grande e, proprio come la foresta Ubra, è sotto la protezione dell'UNESCO. Probabilmente il più grande punto di riferimento del Monte è il Santuario di S. Michele, che in realtà è una grotta decorata su più piani. Il santuario splende in ogni modo ed è solo uno dei tanti consigli che vi invito a visitare a Gargano.
A Monte ha conosciuto solo l'amico di Pasqualo Luciano, che ha un'associazione culturale con uno spazio in una grotta allestita nel cuore della città, e il musicista Pepe, famoso cantante del tradizionale progetto "Tarantola Garganica". La troupe, che non mi permetteva nemmeno di pagare un caffè, mi ha fatto conoscere la loro bellissima città e Pepe ha voluto tenere il suo concerto a Spalato, che ho promesso di sostenere.
C'è ancora molto da vedere li’ a Gargano, ma in breve tempo che ho avuto alla disposizione non bastava.
Infine, sarebbe ingiusto non spendere due parole sull'olivicoltura in questa regione. Prima di tutto vorrei menzionare che tipi di alberi sono dominanti li’: il pino e l'eucalipto. Sebbene all'inizio trovassi insolito che lì prosperasse, mi è stato detto che è stato piantato in massa a metà del XX secolo per drenare il terreno paludoso. Ma il Gargano e tutta la Puglia sono in gran parte coltivati a uliveti. Si stima che questa regione abbia circa 60 milioni di ulivi, che rappresentano circa il 40% del numero totale in Italia. A differenza della Dalmazia, la raccolta è quasi interamente automatizzata.
Non troverai un litro di olio extravergine di oliva a più di 7 euro nemmeno in negozio, e lo trovi fuori dal negozio a meno di 5 euro. Proprio per questo i miei ospiti non riuscivano a credere che qui non ci sia un litro di olio d'oliva a meno di 10 euro, e che in alcuni posti il prezzo raggiunga i 20 euro. Abbiamo concluso che la costituzione della nave mercantile Spalato - Gargano sarebbe stato un grande successo!
Per sottolineare, ovunque io sia stato, il prezzo del caffè va da 1 a 1,2 euro. Porto anche una parte del listino dalla pizzeria del Monte storico, proprio accanto al sito Unesco.
Questa è la prima di tre puntate del mio diario di viaggio attraverso l'Italia, nella prossima parlerò dei Croati del Molise.